03 Aprile 2020
Al civico n.1 di Corso Buenos Aires, all’angolo con piazzale Oberdan, affacciandosi all’androne del palazzo è possibile scorgere un cortile ben curato e molto singolare. Al di sopra delle arcate vi si trovano dodici medaglioni scolpiti con altrettanti busti raffiguranti i personaggi dei Promessi Sposi manzoniani. Fra di loro, nel cortile, ecco i teneri protagonisti Renzo e Lucia, il Cardinale Federico Borromeo, la Monaca di Monza, fra Cristoforo e Don Rodrigo…
Il Palazzo fu fatto erigere da Ferdinando Luraschi sul finire dell’Ottocento, dopo l’abbattimento del Lazzaretto poco distante, utilizzando non pochi materiali di recupero dell’edificio, fra cui alcune colonne del suo perimetro. L’imponente (per allora!) palazzo, con i suoi otto piani, infranse la severa regola per cui le case milanesi a Nord della città non dovevano superare una determinata altezza, anche per non oscurare ai Signori che vivevano in Brera e vi passeggiavano a piedi o in carrozza la vista delle Prealpi e del Monte Resegone, i cui profili, nel cielo del tramonto, si inondano di luce rosata.
Forse fu proprio per riparare al “torto” di aver infranto la servitù del Resegone che si volle rendere omaggio, con le decorazioni del cortile del palazzo, al celebre capolavoro che narra la travagliata storia di Renzo e Lucia di Alessandro Manzoni, che tanto quei monti amava e citava nelle sue pagine più famose!
Una tappa, come la casa dello scrittore, per tutti gli appassionati manzoniani e per ricordare “Quel Cielo di Lombardia, così bello quand’è bello, così splendido, così in pace”… o forse oggi proprio in pace non lo è nemmeno lui, ma tornerà ad esserlo molto presto!
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