27 Marzo 2020
Ssshhh… Fate attenzione… i muri potrebbero ascoltarvi!
Sapete dove si nasconde a Milano la “Ca de l’oreggia” – la “Casa dell’orecchio”?
Un nome buffo che ha ribattezzato uno dei poi non così sparuti palazzi storici situati in centro città, vicino a Porta Venezia, capaci di lasciarci a dir poco a bocca aperta!
A che cosa dobbiamo questo bizzarro soprannome? Ma, naturalmente, alla forma dell’enorme orecchio di bronzo in facciata, che nasconde proprio un citofono!
Passeggiando tra le silenziose vie del cosiddetto Quadrilatero del Silenzio, lo si trova incastonato su uno dei vecchi muri di un edificio Liberty, Casa Sola-Busca: il buffo orecchio, che si erge sul lato destro dell’ingresso al numero 10, tra via Serbelloni e via Maffei, dotato di padiglione auricolare e condotto uditivo esterno, con tanto di ciocche ricciolute di capelli, è opera dello scultore Adolf Wildt.
L’artista milanese di origine svizzera era specializzato proprio nella lavorazione degli orecchi e fu chiamato, appunto, per realizzare questo capolavoro di fantasia e virtuosismo. Una bellissa opera d’arte ma non solo, fu infatti anche uno dei primi citofoni di Milano e della storia!
Privo di pulsantiera e nomi, la domanda sorge spontanea: come funzionava?
Pensato come una sorta di sistema wireless ante-litteram, ai tempi l’orecchio veniva utilizzato per comunicare dall’esterno con il custode, il quale si metteva poi in contatto con le famiglie residenti all’interno del palazzo. Incredibile, vero?
Ma questa è solo una delle tante stranezze che fanno del quartiere Liberty di Porta Venezia, almeno per noi, un angolo incredibilmente fiabesco di Milano!
E in questo periodo più che mai crediamo alle fiabe, sprigioniamo la fantasia e continuiamo a inseguire tutti i nostri sogni!
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