15 Giugno 2022
Dopo l’ultima edizione del 2019, intitolata Broken Nature, il Palazzo dell’Arte che ospita la Triennale di Milano si sta preparando ad accogliere la XXIII Esposizione Internazionale, che si svolgerà dal 15 luglio all’11 dicembre 2022. Il tema di questa edizione è decisamente interessante, Unknown Unknowns. An Introduction to Mysteries: le opere e i progetti dei 40 paesi partecipanti rappresenteranno, infatti, le riflessioni su ciò che “non sappiamo di non sapere” con l’intento, come suggerito da Stefano Boeri, Presidente della Triennale, di dare vita ad uno spazio di discussione, di dialogo e confronto tra culture.
La XXIII esposizione Triennale di Milano
Cosa non sappiamo di non sapere? Sembra un gioco di parole, ma è uno spunto di riflessione interessantissimo e che coinvolge davvero ogni ambito di studio, dall’astrofisica alla genetica, dall’evoluzione e lo sviluppo delle città fino agli oceani. Attraversando gli spazi della Triennale, le opere e le installazioni di designer, architetti, artisti e performers permetteranno di calarsi in una sorta di nuova dimensione che mira a ribaltare l’idea che ognuno di noi ha del mondo.
Il fulcro e il centro nevralgico dell’Esposizione sarà la mostra tematica Unknown Unknowns curata da Ersilia Vaudo, astrofisica all’ESA, l’Agenzia Spaziale Europea: il percorso, costituito da oltre 100 opere e installazioni site specific, si pone come luogo di dialogo e confronto e cerca di rispondere agli interrogativi posti dal tema. Per esempio, la gravità… Chi avrebbe mai pensato di paragonarla ad un grande designer che plasma tutto ciò che ci circonda?
Oltre a quella principale, gli spazi della Triennale di Milano ospiteranno altre due grandi mostre. La prima è Mondo Reale, curata dalla Fondation Cartier pour l’art contemporain, cultural partner dell’evento, e ospiterà i lavori di 17 artisti internazionali che si sono confrontati con le bellezze del nostro pianeta e il mistero della loro perfezione. La tradizione del nuovo invece, curata da Marco Sammicheli, direttore del Museo del Design Italiano della Triennale, propone un riallestimento del museo stesso, partendo dalle sue collezioni e dagli archivi delle passate edizioni dell’Esposizione Triennale e ponendo l’attenzione su una caratteristica che ha da sempre contraddistinto il lavoro dei designer italiani: un approccio coraggioso e sempre alla ricerca del nuovo.
Non solo! Infatti, l’Esposizione sarà completata anche da installazioni e progetti che oltre a grandi artisti, musicisti e filosofi, vedranno la partecipazione dei due storici dell’arte Giovanni Agosti e Jacopo Stoppa, docenti presso l’Università Statale di Milano, e un’opera cinematografica realizzata da uno dei più grandi architetti e designer del momento, Andrea Branzi.
La Triennale oggi
La XXIII Esposizione Internazionale della Triennale di Milano si coniuga perfettamente con la natura di questa istituzione che trova nel capoluogo lombardo la sua sede, ma che ha un respiro e uno sguardo decisamente internazionali.
In Triennale, infatti, sono di casa i più diversi linguaggi dell’arte, dal design e l’architettura alla performance, dal cinema alla moda e senza mai dimenticare l’attualità in tutte le sue sfaccettature. Come? Qui nel Palazzo dell’Arte non vengono allestite solo grandi mostre dedicate al design o alla fotografia (basta citarne anche solo alcune tra le ultime realizzate e dedicate a Enzo Mari, Ettore Sottsass o alle fotografie di Giovanni Gastel), ma il Public Program lascia spazio a tantissimi eventi di natura diversa. Tra esposizioni, spettacoli, performance, incontri, laboratori per adulti e per bambini, ma anche festival, questo luogo è una vera e propria fucina di ricerca e di cultura, uno spazio di confronto, di pensiero e di crescita aperto alla novità e alle culture più diverse senza censure. Un esempio su tutti? Planeta Ukrain, un ciclo di incontri e una mostra organizzati per presentare il padiglione Ucraina proprio in vista dell’Esposizione Triennale.
Inoltre, non meno importante è la Biblioteca del Progetto, che raccoglie tutti i materiali e la documentazione prodotti da Triennale e diversi fondi che nel tempo sono stati donati all’istituzione, come il fondo Alessandro Mendini e il fondo Tomás Maldonado: un vero e proprio paradiso per i designer e gli architetti. E se ti sti chiedendo dove confluiscono tutti i cataloghi e le pubblicazioni relative alle singole edizioni dell’Esposizione Internazionale, troverai risposta nel Centro di Documentazione, sezione appositamente dedicata all’interno dell’archivio.
Un po’ di storia: dalla Biennale di Monza alla Triennale di Milano
Ma facciamo un passo indietro. Come e quando nacque la Triennale di Milano? È curioso pensare che la Triennale di Milano non nacque né come Triennale né a Milano, eppure oggi tutti la conoscono così! Anche per questo vale la pena ripercorrere la storia di questa istituzione tra le più importanti della città di Milano.
Siamo nel 1923, nel pieno Dopoguerra, e l’Italia aveva individuato nell’industria il settore su cui investire, ma non un’industria spersonalizzata, bensì fortemente improntata alla progettazione creativa, elemento che avrebbe dato vita a prodotti unici. Proprio per questo motivo, con lo scopo di mettere sempre più in relazione industria, arte e società, nacque la Prima Esposizione Internazionale delle Arti Decorative, allestita nell’ampio e bellissimo parco della Villa Reale di Monza.
Con gli anni Trenta l’Esposizione Internazionale subì alcune trasformazioni: nel 1933 furono completati i lavori per la costruzione del Palazzo dell’Arte, progettato in Parco Sempione da Giovanni Muzio, e la manifestazione venne trasferita da Monza a Milano acquisendo una propria personalità giuridica; la cadenza, che fino ad allora era stata biennale, diventò triennale e il focus si spostò maggiormente verso l’architettura. Sotto la guida di figure del calibro di Gio Ponti, che per l’occasione aveva realizzato la Torre Branca, e Mario Sironi prese vita la vera e propria Triennale che conosciamo ancora oggi e che da subito si pose come momento fondamentale della vita culturale della città e come una vera e propria affermazione dell’unità delle arti grazie alla partecipazione di artisti come De Chirico e Carrà. Nel tempo, il legame con gli artisti non poteva che aumentare: impossibile non citare la presenza di Lucio Fontana, Alberto Burri o di Mario Merz.
Ma non finisce qui! Il legame della Triennale con la città di Milano è sempre stato molto forte e l’esempio più lampante ne è la progettazione e ricostruzione del Quartiere Triennale 8 dopo la Seconda Guerra Mondiale, quello che ancora oggi chiamiamo QT8, grazie a Piero Bottoni.
Nei decenni successivi, invece, vennero toccati temi diversi: dal disegno industriale negli anni Cinquanta, momento cardine per lo sviluppo del Design italiano, fino allo sviluppo economico letteralmente esploso negli anni Sessanta; non a caso si svolse proprio del 1964 una delle esposizioni più interessanti, quella dedicata al tempo libero.
Fu, poi, negli anni Settanta e Ottanta, che la Triennale aprì il proprio sguardo anche verso la moda e i linguaggi audiovisivi ponendosi come vero e proprio centro di ricerca sempre all’avanguardia e attento ai temi dell’attualità, caratteristica mai tradita nel tempo e che ha sempre garantito enorme successo alla manifestazione.
Torre Branca: un’eredità della Triennale
Svettante al centro di Parco Sempione, Torre Branca è uno dei lasciti delle Esposizioni Internazionali e precisamente della prima manifestazione milanese del 1933. Nata come Torre Littoria e realizzata da Gio Ponti interamente in acciaio, Torre Branca è una vera e propria opera d’arte, oltre che una grande sfida architettonica prontamente vinta nella Milano del tempo: infatti fu innalzata in soli due mesi e mezzo raggiungendo un’altezza di 108 m, rigorosamente senza superare l’altezza della Madonnina.
Dopo essere stata dichiarata inagibile, nel 1972 la torre venne chiusa, finché non fu acquistata dai Fratelli Branca, proprietari dell’omonima azienda, per restaurarla e renderla nuovamente accessibile. Sulla sommità di Torre Branca trova posto, infatti, la terrazza panoramica più alta di Milano, un vero e proprio salotto sospeso al di sopra del verde di Parco Sempione e comodamente raggiungibile grazie ad un ascensore panoramico: la vista da qui è unica e salire in Torre Branca al tramonto è una delle esperienze più suggestive che la città ci regala.
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Aperitivo sulla Torre Branca, nel centro di Parco Sempione