06 Febbraio 2024
L’amore è un sentimento che ogni essere umano prova ed è sicuramente il preferito dagli artisti quando si tratta di esprimere le proprie emozioni attraverso l’arte. Eppure, anche dietro al più semplice e romantico dei gesti – proprio come il bacio – si può celare un grande atto di coraggio e di ribellione, così come forti ideali politici. Francesco Hayez lo sapeva bene ed è per questo che nel 1859 dipinse il suo più celebre quadro: Il bacio. Episodio della giovinezza. Costumi del secolo XIV, un olio su tela delle dimensioni di 112 x 88 cm oggi custodito nelle maestose sale museali della Pinacoteca di Brera, a Milano. Ma quali sono la storia del famoso “Bacio di Hayez” e il vero significato di questa splendida opera? A quale periodo e contesto storico si lega? Scopriamolo insieme!
Il bacio di Hayez: storia di un gesto di romanticismo verso la Patria
L’Ottocento in Europa… secolo del Romanticismo per antonomasia! Tuttavia, come abbiamo tutti appreso dai libri di scuola – soprattutto per quanto riguarda il contesto italiano – con il termine non si indica puramente ciò che tratta d’amore, ma si identifica una corrente storico-culturale, spesso animata da forti passioni patriottiche e dal nazionalismo più acceso, che in Italia contribuirà al raggiungimento dell’unità del Paese nel 1861.
Non era di diversi ideali politici il pittore Hayez, che nella sua opera Il bacio, dietro all’immagine così nostalgica e all’apparenza sentimentale di un giovane che si congeda dalla sua amata con un appassionato bacio, sembra, in realtà, voler nascondere una forte critica di stampo politico nei confronti della lunga occupazione austriaca in Lombardia. Infatti, nella cornice medievale del castello in cui i due giovani innamorati sono ritratti spiccano alcuni elementi: il pugnale che sporge dal mantello del giovane – che potrebbe identificarlo come un patriota pronto a battersi contro l’invasore – e l’ombra di qualcuno, sulla sinistra, che osserva di nascosto la romantica scena di commiato (forse, una spia austriaca?). Non è un caso che il dipinto sia stato realizzato nel 1859, a pochi mesi di distanza dall’ingresso di Vittorio Emanuele II e di Napoleone III a Milano, per celebrare finalmente il successo delle lotte risorgimentali.
Hayez, considerato uno tra gli esponenti artistici più importanti del Romanticismo italiano, era infatti animato da forti sentimenti patriottici e indipendentisti, tanto da essere molto stimato per la sua visione politica e la sua cifra artistica anche da Giuseppe Mazzini.
Questo dipinto così famoso e tanto apprezzato fu commissionato all’artista dal conte Alfonso Maria Visconti di Saliceto: così nasceva un’opera simbolo del patriottismo romantico. Ecco perché, fra i simboli politici dell’opera, possiamo scovare il rimando ai colori della bandiera italiana e di quella francese nei vestiti dei due innamorati; questa scelta è ancor più percepibile nella successiva terza versione del dipinto (che vede l’aggiunta di un panno bianco sulle scale); Hayez dipinse infatti diverse versioni de Il bacio, ancor più enfatiche nelle più nette note cromatiche e nel più esplicito significato politico. La tavolozza prescelta dal pittore si riferiva molto probabilmente ai recenti Accordi di Plombières stipulati nel 1858 per stabilire l’aiuto dei francesi al Piemonte in caso di guerra all’Austria. Il dipinto poteva rappresentare quindi le speranze risorgimentali nutrite dalla recente alleanza tra Francia e Regno di Sardegna contro l’Impero Asburgico.
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Ma come fare per scoprire dal vivo Il bacio di Hayez e la storia che lo contraddistingue, magari in compagnia di un’esperta guida storica dell’arte?
Nel 1886, prima della sua morte, Alfonso Maria Visconti diede in dono Il bacio alla Pinacoteca di Brera di Milano, dove è custodita ancor oggi, proprio nel cuore della città. Se non vedi l’ora di potere ammirare l’opera dal vivo in tutta la sua bellezza, perché non regalarsi una visita guidata in compagnia del team di NEIADE Tour & Events? Circondati dall’atmosfera pittoresca di uno dei quartieri più amati del centro storico meneghino, ti porteremo a scoprire questo scrigno di tesori: sarai guidato lungo i corridoi e le sale da poco rinnovate della Pinacoteca di Brera per ammirarne i più grandi capolavori. L’edificio ha una lunga storia alle spalle, infatti la Pinacoteca di Brera venne fondata in epoca napoleonica e ancora oggi testimonia tutta la magnificenza dell’arte italiana nel corso dei secoli: dal Rinascimento veneto, lombardo e centro-italiano alle opere di artisti come Canaletto, Caravaggio e il nostro Hayez.
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