13 Giugno 2024
I milanesi lo chiamano “museo a cielo aperto” e non gli si può certo dare torto: il Cimitero Monumentale di Milano, prossimo all’omonima fermata della metropolitana M5, dove molti turisti e cittadini si recano per la vicinanza al pittoresco quartiere di Paolo Sarpi e ai grattacieli di Porta Nuova, è davvero un capolavoro architettonico che, con le sue statue e le sue tombe, rappresenta una vera istituzione nel panorama della monumentalità meneghina.
La sua costruzione ha già qualche secolo: il Monumentale non esisteva prima dell’Unità d’Italia e a promuoverlo fu un bando comunale vinto dall’architetto Carlo Maciachini, il quale non aveva potuto iniziare i lavori prima del 1863.
Ad affascinare, ancora oggi, è il gusto eclettico del cimitero che spazia dal romanico al bizantino, dal gotico allo stile pisano.
Il progetto fu ambizioso fin dall’inizio, ma i posteri non restarono delusi: il Cimitero Monumentale di Milano è un luogo di bellezza “immortale”, le cui architetture testimoniano ancora oggi chi fu l’élite che rese grande il capoluogo ambrosiano.
Infatti, se guadagnarsi un posto in paradiso non è così semplice, nemmeno poter vantare di possedere una tomba al Monumentale lo è, affatto. Chi riposa sotto i cipressi dell’opulento cimitero porta di certo un nome che non è passato inosservato alla storia: ci sono i grandi scrittori, come Alessandro Manzoni, gli stilisti d’alta moda, i medici e gli uomini di scienza più illustri, ma anche gli editori, come Hoepli, Mondadori e Rizzoli.
Ma questi sono solo alcuni dei nomi di grande fama che si possono citare, perché passeggiando tra i viali del cimitero ci si imbatte in tombe e monumenti funebri dedicati a personaggi davvero intramontabili.
Oggi, però, non vogliamo soffermarci solo sul personaggio, ma piuttosto sulla bellezza di quella “architettura dell’eternità” che si è incarnata nella pietra e nei marmi di tombe, statue, edicole e mausolei del Cimitero Monumentale di Milano.
Se dunque vi trovate di passaggio a Milano, fate un giro turistico al Monumentale e non perdete queste 8 tombe e statue del Cimitero Monumentale di Milano, tra le più belle in assoluto!
Cimitero Monumentale di Milano: tombe, statue, edicole e monumenti da vedere assolutamente
- Il Famedio
Il cuore del Cimitero Monumentale di Milano, custode delle spoglie dei più illustri personaggi in città. Un’architettura che toglie il fiato, con la grande cupola ottagonale e i riflessi blu cobalto.
Nella parte centrale spicca l’arca del Manzoni, il primo milanese di fama a trovare posto nel Famedio, mentre alcuni dei nomi sono incisi sui muri e, tra coloro che pur non essendo milanesi hanno dato un grande contributo alla città, c’è persino quello di Giuseppe Garibaldi.
Non solo Manzoni: da Carlo Cattaneo a Giuseppe Verdi, Mazzini e Cavour, sono tanti coloro che hanno anche una statua in loro memoria e tra questi anche Michelangelo Merisi, meglio conosciuto come Caravaggio. Tra gli ultimi nomi comparsi invece c’è anche la grande étoile della Scala, Carla Fracci.
- La Tomba di Isabella Casati
Non molto distante dall’Ossario, ecco che troviamo il lavoro in bronzo dell’artista Enrico Butti, in onore della defunta moglie del conte Gian Luigi Casati, scomparsa poco più che ventenne. La scultura raffigura la donna sul letto di morte, con alle spalle un disco che rappresenta una schiera di angeli pronta a portarla con sé a miglior vita. Ricordiamo che Butti fece parte sia della corrente della Scapigliatura, che del simbolismo milanese.
- Il Monumento Berardi
Tra i grandi personaggi milanesi non possono certo mancare gli industriali, coloro che hanno reso grande la città con il loro lavoro. Questo monumento funebre, dedicato all’industriale Edoardo Berardi, è opera di Lucio Fontana: una scultura bronzea che, oltre a omaggiare la figura del defunto, allude all’operosità e alla dignità del lavoro, richiamata dalla ruota dentata a fianco dell’uomo.
- Edicola Feltrinelli
Una delle più belle edicole presenti nel cimitero, opera dell’architetto Guido Casarini. Realizzata nel candore del marmo Botticino, la cappella della famiglia Feltrinelli si ispira al Rinascimento e al Manierismo, come testimoniato dalla splendida e ricca cupola che sormonta l’edicola stessa.
- Monumento Elisi
Il richiamo al Liberty è forte, data la presenza del grande disco d’oro dietro le due figure avvolte in un abbraccio: il Monumento Elisi, dedicato alla piccola Adriana (figlia dell’imprenditore Ettore Elisi), raffigura un angelo intento a portare via con sé una bambina. Una scultura dinamica ed emozionante, realizzata in marmo bianco di Carrara ed opera di Francesco Penna.
- Edicola Bernocchi
Frutto della collaborazione artistica tra l’architetto Alessandro Minali e lo scultore Giannino Castiglioni, questa edicola si ispira ai rilievi delle colonne commemorative di epoca romana. Ben 110 sono le statue scolpite a rappresentare una triste Via Crucis, con un movimento ascensionale a spirale, davvero suggestivo.
- Monumento Prada Corielli
Allievo del Butti è Enrico Pancera, l’artista che ha plasmato quest’opera in bronzo: un monumento che raffigura un angelo in volo, un’anima che ascende all’eterno, immersa in un cespuglio di rose. Si tratta di una delle più belle sculture Liberty del cimitero, che nonostante la sua immobilità riesce a dare movimento e leggerezza alla rappresentazione.
- Edicola Campari
Grande e maestosa, l’Edicola Campari è un vero capolavoro: si tratta di un gruppo scultoreo realizzato in bronzo su un massiccio basamento. Il gruppo scultoreo rappresenta l’Ultima Cena ed è stato realizzato per la famiglia Campari, famosa per l’omonimo aperitivo. L’edicola è opera dello scultore Giannino Castiglioni.
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