14 Giugno 2021
CityLife e parco Artline, fermata Tre Torri. In uno dei quartieri più avveniristici di Milano, al pari forse della sola area di Porta Nuova, ci aspetta un viaggio sorprendente, dove presente e passato, architettura e natura, storia e mito s’intrecciano in una dimensione a tratti fiabesca: luogo d’ispirazione per la creatività contemporanea, meta imprescindibile per scoprire un altro volto della città di Milano. Nell’area di trasformazione urbana chiamata CityLife, laddove un tempo si estendevano gli edifici della Fiera Campionaria della città, i più imponenti protagonisti sono i tre grattacieli che danno il nome alla fermata Tre Torri della metropolitana lilla e all’omonima piazza, vero e proprio fulcro di un progetto di riqualificazione che unisce al complesso di CityLife Business e Shopping District anche innovativi servizi pubblici, aree verdi dall’identità tutt’altro che anonima e edifici residenziali d’avanguardia: le residenze Hadid e Libeskind, simili a splendide navi da crociera e abitazioni fra le più modaiole di Milano.
Il Dritto, il Curvo e lo Storto, questi gli stravaganti soprannomi che identificano le tre icone dello skyline di CityLife a Milano, capolavori di tre archistar note a livello internazionale: sono la torre del giapponese Arata Isozaki, il sinuoso grattacielo firmato dall’irachena Zaha Hadid e l’edificio dalla sorprendente superficie curva ideato dall’architetto di origini polacche Daniel Libeskind. Ai piedi dei tre giganti in vetro e acciaio, il verde è il colore dominante del quartiere, suggestivamente riflesso dalle superficie specchianti dei tre grattacieli.
E proprio nel Parco di CityLife – ben 170.000 mq di verde pubblico! – trova spazio il visionario progetto di ArtLine Milano, concepito dal Comune di Milano allo scopo di diffondere l’arte contemporanea nella città: una vera e propria collezione di opere d’arte a cielo aperto, inserita nello spazio pubblico e in dialogo con gli edifici, la storia e l’identità del quartiere. Il progetto, nato nel 2014, è in costante evoluzione, come la città con cui, instancabilmente, interagisce, proponendo una fitta di programmazione di eventi ed attività culturali in grado di coinvolgere un ricco parterre di artisti italiani e internazionali, soprattutto emergenti.
Un abbraccio fra passato e presente: la scultura di Filemone e Bauci
Appassionati di storia e arte a Milano? Una passeggiata nel parco ArtLine Milano, all’ombra dei grattacieli più moderni della città nel quartiere di Citylife, è l’occasione per scoprirne di nuove, osservando opere d’arte capaci di armonizzare fra loro linguaggio contemporaneo e tradizioni del passato, milanese e non solo. È il caso, ad esempio, della scultura in alluminio intitolata Filemone e Bauci, opera degli artisti milanesi Valentina Ornaghi e Claudio Prestinari. Un’installazione composta di due colonne metalliche, umanizzate, unite in un abbraccio a contemplare i grattacieli di CityLife. Ricordo in chiave industriale dei due personaggi del mito greco raccontato da Ovidio, gli ospitali Filemone e Bauci, la coppia di anziani premiata dal dio Zeus con il dono di poter invecchiare – e morire – insieme.
Un tema, quello d’amore, che riecheggia anche in un’altra romantica opera della collezione di ArtLine: il Beso del cubano Wilfredo Prieto, il bacio fra due rocce di tonalite, scambiato sullo sfondo delle Tre Torri… sintetica declinazione di uno dei soggetti più celebri della storia dell’arte, che qui a Milano, con il Bacio di Hayez, trovava già iconica rappresentazione presso la Pinacoteca di Brera.
Vedovelle e Draghi verdi a Citylife, le fontane di Milano nel parco Artline
A proposito di Milano e arte pubblica, fra le installazioni più interessanti nel parco di CityLife figurano poi le vedovelle progettate dall’artista Serena Vestrucci. Distribuite un po’ dappertutto nel quartiere, le tradizionali fontanelle meneghine, in ghisa verde, dette vedovelle per lo scroscio dell’acqua che ricorda il pianto di una donna, sono state giocosamente rivisitate sostituendo alla classica bocchetta a testa di drago dieci sculture che prendono la forma di altri animali: un bestiario variegato, realizzato tramite fusione in bronzo su modello in cera, repertorio di forme fantasiose.
Da scoprire con i bambini – e non solo – l’installazione è un gioco sottile, capace di rinverdire uno dei simboli della città creando un fecondo dialogo fra contemporaneità e passato attraverso uno degli oggetti che da fine Ottocento arreda tutta la città, dal centro alle periferie.
Omaggio a Milano, da Belloveso a oggi
Nella selezione di opere facenti parte del progetto di ArtLine Milano, infine, impossibile non fermarsi ad osservare le due installazioni che più rendono omaggio, fin dal titolo, alla città di Milano, rievocandone in modo singolare le leggende, la storia e le tradizioni. Così, le sagome artigianali di Hand and Foot for Milan, realizzate dall’artista berlinese Judith Hopf, si ergono in proporzioni sovradimensionate nel verde di CityLife, portando l’attenzione sul materiale principe dell’architettura lombarda e milanese: il cotto rosso dei mattoni, ricordo della Basilica di Sant’Ambrogio e di tanti altri edifici del passato cittadino, la cui calda matericità entra in contrasto con le superfici dei grattacieli circostanti.
E così, ancor di più, nel Cielo di Belloveso progettato da Matteo Rubbi: la pavimentazione granitica di piazza Burri che, nel cuore di CityLife, disegna gli astri che costellarono il cielo di Milano nella primavera del 600 a.C., anno della leggendaria fondazione di Mediolanum da parte del principe Belloveso, raccontata dall’autore latino Tito Livio.
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